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Il Senato ha approvato l’emendamento alla Finanziaria proposto dai senatori Manzione e Bordon (Unione democratica), che introduce anche in Italia la «disciplina dell’azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori». Le nuove misure entreranno in vigore trasmessi sei mesi dall’approvazione della legge Finanziaria.
Ma come funziona la «class action»? Mentre lo strumento è molto diffuso in altri Paesi d’Europa e negli Stati Uniti il nostro ordinamento non prevede la forma di «azioni risarcitorie collettive» . La class action è uno “ strumento processuale” che consentirà ad una pluralità di soggetti che intendono far valere un loro diritto di adire le vie legali con un’ “unica causa” i cui esiti si riflettano su tutta la categoria. Le associazioni dei consumatori legittimate ad agire saranno individuate con decreto del ministro della Giustizia, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico, sentite le competenti commissioni parlamentari. Di provvedimento “rozzo” parla invece Confindustria che sottolinea come il provvedimento sia «… un atto di grave ostilità all’impresa e costituirà un nuovo pesante disincentivo a investire nel nostro Paese che già è agli ultimi posti in Europa per attrazione di capitali stranieri.”
Già nel 2004 la passata legislatura approvò la “Class Action” alla Camera ma al Senato non trovò seguito ed il provvedimento rimase in sospeso. Applausi da Legambiente la quale chiede che i diritti dei consumatori siano sempre più intrecciati alla sicurezza e all’ambiente.
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