Il nuovo volto degli uffici

Il trend degli investimenti nel mercato immobiliare post Covid, in particolare per ciò che riguarda gli uffici, evidenzia come la pandemia ha rappresentato una svolta per l’intero settore, con un conseguent...
La stangata sulla casa è valutata attorno ai 2 miliardi di euro che dovranno sopportare sia proprietari che inquilini. Il dato finale non è ancora chiaro e per fare un esempio la Tasi ed la sua incidenza sul conto economico totale verrà determinato prossimamente. Ma visto che mancano i soldi per le detrazioni Imu, è probabile che verranno finanziate proprio con addizionali applicate alla tassa sui servizi indivisibili.
Le novità fiscali già decise e la legge di stabilità introducono, oltre alla Iuc, (imposta unica comunale) che include tre tributi – l’Imu sulla proprietà immobiliare, la Tasi sui servizi indivisibili e la Tari sui rifiuti – l’Irpef sulle seconde case per i redditi del 2013 e del 2014.
In sostanza il reddito catastale delle abitazioni non affittate ubicate nel comune di residenza del proprietario andrà a costituire imponibile per l’imposta sui redditi, anche se solo nella misura del 50% rispetto a quanto succedeva in precedenza. Così facendo si vuole colpire gli affitti in nero, salvaguardando però le case vacanze.
La manovra di fine anno ha inoltre cancellato o ridotto gran parte degli sconti fiscali legati alla casa precedentemente previsti. A questo proposito i tagli sulle agevolzioni riguarderanno le agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima abitazione in particolar modo la detrazione Irpef per gli interessi passivi sui mutui prima casa verrà ridotta al 19% per un massimo di 4 mila euro l’anno. Verranno anche limitate la detrazioni Irpef per le provvigioni pagate alle agenzie immobiliari o a mediatori per l’acquisto della prima casa, sempre al 19% però su un massimo di mille euro l’anno. Così come saranno limitate anche le detrazioni fiscali per gli inquilini a sostegno dell’affitto, che verranno ridotte del 5% nel 2013 e del 20% nel 2014 purché il contante sia totalmente escluso dai pagamenti.
Per quanto riguarda invece le novità sulle compravendite immobiliari, l’imposta di registro verrà ridotta dal 3 al 2% per l’acquisto della prima casa, ma con un minimo di imposta da pagare pari a mille euro, penalizzando così le vendite di piccolo valore. Per le seconde case l’acquirente sarà sottoposto a un’aliquota di registro del 9% – oggi varia tra il 3 e il 15% a seconda dei casi – sempre però con un minimo di mille euro. La grande novità riguarda però il collocamento dei soldi: il denaro anticipato dall’acquirente (caparra o anticipo) verrà infatti raccolto dal notaio e versato in un apposito conto corrente dedicato, i cui interessi attivi andranno allo Stato.
Puoi essere il primo a lasciare un commento.