Il nuovo volto degli uffici

Il trend degli investimenti nel mercato immobiliare post Covid, in particolare per ciò che riguarda gli uffici, evidenzia come la pandemia ha rappresentato una svolta per l’intero settore, con un conseguent...
La notizia sta facendo il giro d’Italia e delle migliaia di agenzie che hanno sottoscritto abbonamenti con Casa.it – Secondo l’ex manager di REA Group, la societa’ australiana proprietaria di Casa.it, il 40% del traffico è fasullo. Infatti per Simon Baker il 40% del traffico del portale italiano proviene da pop unders, un metodo particolare capace di generare traffico in maniera automatica. In pratica i dati di traffico e quindi quelli che determinano il valore dell’abbonamento e l’efficacia del portale sarebbero stati acquistati e non generati realmente da visitatori veri e propri. Si tratta quindi, secondo le dichiarazioni del dirigente REA Group, di un sistema voluto per gonfiare i dati. Dall’Australia tutto tace. Al quartier generale della societa’ di Murdoch nessuno si sbilancia, nemmeno per smentire ufficialmente quanto Simon Baker afferma sul suo blog Property portal watch che a piu’ puntate ha pubblicato news e di analisi molto dettagliate sulla vicenda. L’Anama chiedera’ alla Consulta Nazionale dell’Intermediayione (Anama, Fiaip e Fimaa) di analizzare la situazione e se i riscontri saranno certi dare vita ad una class action da parte delle migliaia di agenti immobiliari che hanno pagato per pubblicare il proprio annuncio. Il silenzio di REA Group non fa presagire nulla di buono.
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